Il boom del workation: come lavorare da remoto viaggiando in Italia

Il fenomeno del workation – fusione tra “work” e “vacation” – sta vivendo un vero e proprio boom in Italia. Sempre più professionisti, freelance e dipendenti in smart working scelgono di lavorare da remoto viaggiando, alternando riunioni online, scadenze e progetti a tramonti sul mare, escursioni in montagna e visite culturali nelle città d’arte. L’Italia, con la sua varietà paesaggistica e una crescente offerta di strutture attrezzate per il lavoro a distanza, è diventata una meta d’elezione per chi cerca un nuovo equilibrio tra vita professionale e personale.

Che cos’è il workation e perché sta crescendo in Italia

Il termine workation indica la possibilità di lavorare da remoto mantenendo gli stessi compiti e responsabilità di sempre, ma da un luogo diverso rispetto alla propria residenza abituale, spesso una località turistica. Non si tratta semplicemente di portare il laptop in vacanza, ma di organizzare un periodo – più o meno lungo – in cui lavoro e tempo libero convivono nello stesso contesto.

In Italia, la diffusione dello smart working durante e dopo la pandemia ha modificato la cultura del lavoro. Aziende di settori diversi hanno introdotto modalità ibride e completamente remote, aprendo la strada a nuove forme di mobilità interna: molti lavoratori hanno iniziato a spostarsi, scegliendo borghi, città d’arte o destinazioni di mare e montagna come “uffici temporanei”.

Tra i principali fattori che spiegano il boom del workation in Italia si possono individuare:

  • Maggiore flessibilità lavorativa: orari più elastici e obiettivi basati sui risultati facilitano la gestione del tempo e la conciliazione con le attività di svago.
  • Digitalizzazione dei processi: strumenti di videoconferenza, piattaforme collaborative e cloud permettono di lavorare efficacemente da qualsiasi luogo con una buona connessione Internet.
  • Ricerca di benessere e qualità della vita: dopo anni di incertezza, molti cercano ambienti meno stressanti, a contatto con la natura o in contesti culturali stimolanti.
  • Offerta turistica in evoluzione: hotel, B&B, agriturismi e coworking hanno iniziato a proporre pacchetti e servizi specifici per i remote worker e i nomadi digitali.

I vantaggi del workation per lavoratori e aziende

Il lavoro da remoto in viaggio non è solo una tendenza, ma una pratica che può portare benefici tangibili a chi la adotta. Dal punto di vista del singolo professionista, il workation permette di rompere la routine quotidiana e trovare nuove fonti di ispirazione. Cambiare ambiente di lavoro, soprattutto se ci si sposta in località naturali o culturalmente ricche, può incidere positivamente su motivazione, creatività e produttività.

Tra i principali vantaggi per i lavoratori si possono evidenziare:

  • Migliore equilibrio vita-lavoro: alternare le ore al computer con attività all’aria aperta o visite culturali riduce lo stress e favorisce il benessere mentale.
  • Aumento della produttività: molti remote worker dichiarano di essere più concentrati in ambienti tranquilli, lontani dal traffico e dai ritmi cittadini.
  • Crescita personale: vivere per un periodo in un luogo diverso, talvolta in un’altra regione, permette di conoscere nuove persone, abitudini e tradizioni.
  • Possibilità di viaggiare in bassa stagione: lavorare viaggiando consente di usufruire di prezzi più convenienti ed evitare l’affollamento tipico dei periodi di alta stagione.

Anche le aziende possono trarre benefici dal permettere ai propri dipendenti di sperimentare il workation:

  • Maggiore engagement: la fiducia accordata ai lavoratori rafforza il senso di appartenenza e la motivazione.
  • Riduzione del turnover: politiche di flessibilità e lavoro da remoto contribuiscono alla fidelizzazione dei talenti.
  • Immagine aziendale più attrattiva: offrire possibilità come il workation rende l’azienda più competitiva sul mercato del lavoro, soprattutto tra le generazioni più giovani e digitali.

Le migliori destinazioni in Italia per il workation

Uno dei punti di forza dell’Italia, per chi sceglie di lavorare da remoto viaggiando, è la varietà di destinazioni che combinano qualità della vita, buona connessione Internet e servizi per lavoratori digitali. Dal Nord al Sud, non mancano le opzioni per organizzare un periodo di workation su misura.

Tra le aree più interessanti emergono:

  • Le città d’arte: Firenze, Bologna, Torino e Verona offrono una forte infrastruttura digitale, numerosi spazi di coworking e un patrimonio culturale unico. Ideali per chi cerca musei, eventi e una vivace vita urbana, senza rinunciare a parchi e spazi verdi.
  • Le località di mare: la Liguria, la Costiera Amalfitana, la Puglia, la Sicilia e la Sardegna ospitano sempre più strutture “remote work friendly”. Molti hotel e case vacanza propongono stanze con scrivanie ergonomiche, Wi-Fi potenziato e salette riunioni.
  • Le destinazioni di montagna: le Dolomiti, l’Appennino tosco-emiliano, la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige sono ideali per chi ama la natura, gli sport outdoor e l’aria pulita. Qui il workation si trasforma spesso in una vera rigenerazione fisica e mentale.
  • I borghi e le aree interne: negli ultimi anni diversi progetti hanno puntato a ripopolare i piccoli centri con lavoratori da remoto, offrendo affitti agevolati e spazi condivisi. Borghi in Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Calabria stanno investendo in fibra ottica e servizi per nomadi digitali.

La scelta della destinazione dipende dal proprio stile di vita: c’è chi preferisce la dinamica di una grande città e chi, al contrario, cerca silenzio e ritmi lenti in un borgo affacciato sulle colline o sul mare.

Come organizzare un workation efficace in Italia

Per trasformare un sogno di lavoro da remoto in viaggio in un’esperienza sostenibile nel tempo, è importante pianificare con attenzione. Un workation improvvisato rischia di generare stress, cali di produttività e difficoltà di coordinamento con il proprio team.

Alcuni aspetti fondamentali da considerare sono:

  • Connessione Internet stabile: prima di prenotare, è essenziale verificare velocità e affidabilità del Wi-Fi. Molte strutture pubblicano ormai i dati di connessione; in alternativa, è possibile chiedere uno speed test o valutare un hotspot mobile.
  • Spazio di lavoro adeguato: una scrivania comoda, una sedia ergonomica e una buona illuminazione sono cruciali. Lavorare per settimane dal letto o dal tavolo della cucina può avere ripercussioni sul benessere fisico.
  • Organizzazione degli orari: definire slot precisi per riunioni, lavoro concentrato e tempo libero aiuta a mantenere equilibrio e a non trasformare il workation in un periodo di lavoro non-stop.
  • Comunicazione con l’azienda o i clienti: informare in anticipo del cambio di luogo – e di eventuali fusi orari se si lavora con l’estero – permette di evitare incomprensioni e imprevisti.
  • Durata del soggiorno: un periodo troppo breve rischia di essere solo una vacanza “camuffata”; spesso le esperienze più riuscite vanno da due settimane a uno o più mesi.

Molte strutture e destinazioni italiane propongono ormai pacchetti dedicati al workation che includono, oltre all’alloggio, accesso a coworking, servizi di segreteria, sale riunioni, attività di networking e proposte di svago organizzato.

Strutture, coworking e community per remote worker

Uno degli elementi che stanno sostenendo il boom del workation in Italia è lo sviluppo di un ecosistema di strutture ricettive e spazi condivisi pensati per chi lavora da remoto. Non si tratta più soltanto di hotel con Wi-Fi, ma di veri e propri hub per nomadi digitali.

Tra le soluzioni più diffuse si trovano:

  • Coliving: residenze condivise in cui si vive e lavora insieme ad altri professionisti, spesso con spazi comuni attrezzati, eventi formativi, cene e attività di gruppo.
  • Coworking: presenti sia nelle grandi città che in molti centri minori, offrono postazioni flessibili, sale riunioni, connessione ad alta velocità e occasioni di networking.
  • Agriturismi e boutique hotel “work-friendly”: strutture immerse nella natura che hanno investito in infrastrutture digitali, creando zone di lavoro panoramiche e servizi dedicati ai remote worker.

Parallelamente, sono nate community online e locali che facilitano l’incontro tra chi pratica workation in Italia, scambiando consigli su destinazioni, alloggi, infrastrutture digitali e opportunità professionali. Questo tessuto di relazioni rende il lavoro da remoto in viaggio meno solitario e più ricco di stimoli.

Gli aspetti legali, fiscali e pratici da non trascurare

Sebbene il workation all’interno dello stesso Paese sia relativamente semplice da gestire, ci sono comunque alcune attenzioni da tenere presenti, soprattutto per chi è dipendente.

Per chi lavora per un’azienda italiana e si sposta all’interno del territorio nazionale, i principali temi riguardano:

  • Accordo di smart working: è consigliabile che la modalità di lavoro da remoto sia regolata da un accordo scritto, che preveda la possibilità di svolgere l’attività da luoghi diversi dalla residenza abituale.
  • Sicurezza sul lavoro: il datore di lavoro è comunque tenuto a garantire la salute e la sicurezza del dipendente, anche quando lavora da remoto; per questo è importante rispettare le linee guida su ergonomia e orari.
  • Assicurazione e coperture: verificare che eventuali coperture assicurative (infortuni, responsabilità civile, ecc.) siano valide anche in caso di lavoro da località diverse.

Per freelance e nomadi digitali, gli aspetti organizzativi riguardano soprattutto la gestione fiscale, la fatturazione da diverse località e la pianificazione economica del periodo di workation, con costi di alloggio, spostamenti e servizi.

Perché l’Italia è una destinazione ideale per il workation

La combinazione di patrimonio culturale, varietà paesaggistica e crescente infrastruttura digitale rende l’Italia un laboratorio privilegiato per sperimentare nuovi modi di vivere e lavorare. Dalle grandi città con ecosistemi innovativi alle aree interne che si stanno ripopolando grazie al lavoro da remoto, il Paese offre scenari diversificati per ogni stile di vita.

La sfida per i prossimi anni sarà quella di consolidare questo trend, investendo in connessioni veloci, trasporti, servizi e politiche di accoglienza pensate non solo per il turista tradizionale, ma anche per chi sceglie di fermarsi più a lungo, trasformando una semplice vacanza in una vera esperienza di workation in Italia.