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Il fenomeno del turismo delle radici: come sempre più italiani all’estero tornano a scoprire le loro origini

Il fenomeno del turismo delle radici: come sempre più italiani all’estero tornano a scoprire le loro origini

Il fenomeno del turismo delle radici: come sempre più italiani all’estero tornano a scoprire le loro origini

Che cos’è il turismo delle radici

Il turismo delle radici è un fenomeno in forte crescita che coinvolge sempre più italiani all’estero e discendenti di emigrati italiani desiderosi di tornare nei luoghi di origine della propria famiglia. Non si tratta di un semplice viaggio di piacere, ma di un vero e proprio viaggio nelle origini, spesso carico di emozioni e significati profondi, in cui la scoperta del territorio si intreccia con la ricerca di identità, memoria e appartenenza.

Negli ultimi anni, il turismo delle radici è diventato una tendenza riconosciuta a livello internazionale, favorita da diversi fattori: la globalizzazione, la digitalizzazione degli archivi, la crescente facilità di spostamento e, non da ultimo, le politiche italiane volte a rafforzare il legame con la propria diaspora. Le stime indicano che decine di milioni di persone nel mondo hanno almeno un avo italiano: un potenziale enorme per il settore turistico e per i territori di provenienza.

Un fenomeno legato alla storia dell’emigrazione italiana

Per comprendere il turismo delle radici è necessario ricordare la vasta storia dell’emigrazione italiana. Tra fine Ottocento e metà Novecento, milioni di italiani lasciarono il Paese verso mete come Argentina, Brasile, Stati Uniti, Canada, Australia, Germania, Svizzera, Belgio e Francia. Provenivano spesso da piccoli borghi rurali, da regioni interne e da aree economicamente svantaggiate, dove il lavoro era scarso e le prospettive di futuro limitate.

Molti di questi emigranti hanno mantenuto viva, nei decenni, la memoria dei loro paesi d’origine attraverso racconti, tradizioni, lingua, cucina. I loro figli e nipoti, nati e cresciuti all’estero, hanno ereditato una curiosità verso le proprie radici, alimentata da fotografie sbiadite, cognomi italiani, ricette di famiglia e storie narrate in dialetto. Oggi, grazie al turismo delle radici, questa curiosità trova uno sbocco concreto in viaggi organizzati alla scoperta dei luoghi in cui tutto è iniziato.

Perché gli italiani all’estero tornano a scoprire le proprie origini

Le motivazioni che spingono gli italiani all’estero e i loro discendenti a intraprendere un viaggio delle radici in Italia sono molteplici e spesso intrecciate tra loro:

A differenza del turismo di massa, che spesso si concentra sulle grandi città d’arte e sulle mete più note, il turismo delle radici spinge i viaggiatori verso luoghi meno conosciuti: frazioni, borghi, paesi dell’entroterra montano o collinare, aree rurali lontane dai circuiti tradizionali.

Come si organizza un viaggio nelle radici familiari

Organizzare un viaggio di turismo delle radici richiede tempo e preparazione, soprattutto per chi vive dall’altra parte del mondo e non parla italiano in modo fluente. Sempre più persone si affidano a professionisti specializzati, come genealogisti, tour operator dedicati o associazioni culturali che offrono supporto:

Le tappe di un viaggio delle radici in Italia includono spesso la visita al municipio per consultare i registri dello stato civile, alla chiesa dove gli avi furono battezzati o sposati, ai cimiteri locali per cercare cognomi conosciuti sulle lapidi. Ma non mancano momenti più informali, come la partecipazione a feste di paese, sagre, pranzi con famiglie del luogo o con eventuali parenti ritrovati.

Questa forma di turismo esperienziale valorizza il contatto diretto con la comunità locale e rende il viaggiatore non un semplice spettatore, ma un ospite coinvolto nella vita quotidiana della destinazione.

Il ruolo dei borghi e delle aree interne

Il turismo delle radici rappresenta un’importante opportunità per i borghi italiani e per le aree interne soggette a spopolamento. Molte di queste località, da cui in passato si partiva per emigrare, oggi rischiano di svuotarsi a causa del calo demografico e della fuga dei giovani verso le città. I ritorni degli italiani all’estero possono generare un nuovo interesse verso questi territori.

Alcuni comuni hanno avviato strategie specifiche per accogliere i turisti delle radici:

Per molti borghi, intercettare questo tipo di turismo significa non solo sviluppare un nuovo segmento di mercato, ma anche riattivare relazioni affettive con chi, pur vivendo lontano, continua a sentirsi legato alla comunità d’origine.

Le politiche italiane a sostegno del turismo delle radici

Negli ultimi anni, il tema del turismo delle origini è entrato nell’agenda delle istituzioni italiane. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, insieme alle Regioni e agli enti locali, ha avviato programmi e bandi dedicati, con l’obiettivo di:

La rete dei Comites (Comitati degli italiani all’estero), dei Consigli regionali per l’emigrazione e delle associazioni di italiani nel mondo svolge un ruolo importante nel diffondere informazioni, raccogliere esigenze e facilitare il dialogo tra discendenti di emigrati e territori d’origine.

Impatto economico, culturale e sociale

Il turismo delle radici non è solo un fenomeno emotivo o identitario: ha ricadute concrete sul piano economico, culturale e sociale. Dal punto di vista economico, i viaggi nelle origini generano:

Sul piano culturale, questi viaggi favoriscono uno scambio reciproco: i discendenti di emigrati portano con sé elementi della cultura del Paese in cui vivono, mentre riscoprono usi, costumi, tradizioni e dialetti del territorio di origine. Si genera così una forma di ibridazione culturale che arricchisce entrambe le parti.

Dal punto di vista sociale, il turismo delle radici contribuisce a superare stereotipi e immagini cristallizzate del passato. Gli italiani all’estero non sono più soltanto figli di emigranti poveri in cerca di fortuna, ma rappresentano comunità spesso integrate e affermate nei Paesi di arrivo, che oggi tornano in Italia come partner potenziali in ambito economico, culturale e istituzionale.

Le sfide: comunicazione, servizi e qualità dell’accoglienza

Nonostante le grandi potenzialità, il turismo delle radici si confronta anche con alcune criticità. Tra le principali:

Per essere davvero competitivo, il settore del turismo delle radici deve investire in informazione di qualità, in siti web multilingue, in servizi di assistenza personalizzata e in percorsi narrativi capaci di raccontare in modo coinvolgente la storia dell’emigrazione e delle famiglie.

La dimensione emotiva: memoria, identità e appartenenza

Oltre ai dati e alle strategie, il turismo delle radici resta, soprattutto, una questione di persone e di storie. Molti viaggiatori raccontano la forte emozione provata nel:

In questi momenti, il viaggio assume il valore di un rito di passaggio: chi arriva come turista se ne va sentendosi parte di una storia più ampia, che collega passato, presente e futuro. È forse questa dimensione intangibile, fatta di legami affettivi e di riconoscimento reciproco, a rendere il turismo delle radici un fenomeno così particolare e, allo stesso tempo, così promettente per l’Italia e per gli italiani nel mondo.

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